canlibero

 

CANLIBERO

Il vino è un po' come la musica…E’ l’associazione che Ennio Romano Cecaro, musicista e vignaiolo, utilizza per parlare del suo progetto Canlibero: “pur non avendo mai studiato la musica, penso che il rock and roll si faccia anche non avendo mai studiato il pentagramma…e il vino penso che sia la stessa cosa...è l’emozione che ti procura la parte più importante”.


Ispirati dai vini di Raffaello Annicchiarico, nel 2011, Ennio e la moglie Mena, provenienti da due famiglie di viticoltori che fanno vino da 3 generazioni, ma soprattutto amanti di vini naturali, maturano l'idea di produrre un vino loro, iniziando a vinificare 200 bottiglie nella cantina del nonno di Mena. Dal 2012 hanno fatto uscire la prima annata. Ufficialmente esistono dal 2014.

Nel vigneto utilizzano solo zolfo e rame, in regime biologico, senza certificazione. Niente chimica, né in vigneto né in cantina. Lasciano che si esprima l’uva. Fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica, no filtrazioni, zero solforosa. Credono nel vino di territorio.

Sono interessati al confronto con vignaioli che condividono questa filosofia. Ed è proprio grazie a questo confronto, non avendo nessuna preparazione tecnica, che la loro attività si basa sul buon senso e l’andamento delle stagioni.
E non a caso, l'etichetta esalta il cane Brando, libero e senza guinzaglio come vorrebbe essere la loro produzione.
Coltivano 2 soli ettari con una vigna importante di circa quarant’anni a Torrecuso, in località Turrumpiso (da cui ottengono il rosso di Aglianico) e diverse micro-parcelle con terreni a base argilla e calcare, capaci di donare sfumature e tonalità differenti da valorizzare nelle vinificazioni.

I Vini di Canlibero